I DONATORI DI SANGUE
C’è un articolo su coolclub che dice ”E’ inutile.La gente ci nasce.Sono cose che uno non fa come mestiere.Non bastano la pazienza o le notti bianche ad aspettare che qualcosa succeda.Io quelli che scrivono li conosco e non sono come te li immagini.Sono dei donatori di sangue,gente che si può permettere di regalarti qualcosa di suo.Storie e parole a riempirti la giornata e a farti più vissuta una vita incompiuta.Che a leggere sono buoni tutti o quasi.Ma a scrivere ,ahimè tutti credono di esserlo.E invece è difficile e ci vuole fortuna.C’è chi ha la mano veloce,chi corre sulle pagine come un pianista in fuga,ma sono pochi.agli altri non resta che viver da gregari e aspettare con pazienza una volata e al traguardo una pubblicazione.”
Io credo in queste parole.Nel senso che gli artisti,quelli veri,sono dei donatori di sangue… e credo che ogni artista abbia qualcosa di indicibile,un modello impossibile da imitare.Ho incontrato i Leitmotiv all’Angelè Pub di Manduria(TA)e ho trovato in loro questo modo di essere..qualcosa mi hanno donato qualcosa di prezioso e intimo che solo degli artisti del loro livello posso dare, ne sono sicura.
Ecco cosa gli abbiamo chiesto:
- Come è nato il gruppo e perché la scelta di questo nome?
Il gruppo ha 10 anni di attività,siamo tutti originari di Sava.Ci ha unito la passione per la musica.Nel 2000, io (Giorgio Consoli –voce-), Giovanni Sileno (chitarra e piano), Giuseppe Soloperto (basso)e Dino Semeraro (batteria) abbiamo deciso di formare un gruppo…qualche anno più tardi la scelta di chiamarci leitmotiv,idea di Giovanni,…ci chiedevamo sempre quale fosse il Leitmotiv che ci univa ,ed era proprio la musica.Inizialmente passavamo le estati e le vacanze di Natale a suonare..
- E’ stato difficile per voi affermarvi vista l’era delle cover band ?
Anche noi siamo partiti come una coverband ma non ci siamo mai specializzati…abbiamo sempre avuto l’esigenza di scrivere qualcosa di nostro.
- La vostra scrittura è una voglia di comunicare agli altri o una vostra urgenza ?
Forse entrambe”ci spiega Giorgio”abbiamo voglia di comunicare e ci piace che la nostra musica abbia un riscontro però è anche una nostra urgenza,una passione.Spesso passiamo delle bellissime serate in sala prove a suonare per noi.
- Cosa pensate del panorama musicale italiano?
C’è pochissimo spazio “ci spiega Dino” so che queste sono parole ricorrenti ma purtroppo è una realtà tutta Italiana.C’è un problema di fondo,la cultura non ha la giusta importanza e le scene musicali come la cosiddetta Major è inaccessibile ed è occupata da anni dalle stesse persone, anche per la scena indipendente il discorso non cambia…ed anche qui è molto difficile farsi spazio…bisogna avere delle spalle larghe ed essere motivati. Ci sono dei germogli di musica notevole anche italiana,sarebbe bello e augurabile che avessero più spazio. Abbiamo suonato all’estero e abbiamo notato la voglia di musica che aveva il pubblico…la sensibilità e la cultura che a volte,ahimè,non riscontriamo nel nostro territorio.
- A chi vi siete rivolti per produrre il vostro primo disco?
Dopo aver sentito l’esigenza di registrare i brani creati,i primi passi sono stati dei demo,completamente autoprodotti.Poi dopo aver raccolto del materiale abbiamo capito che per fare il grande passo dovevamo comprare un furgone e provare a partire in tour in tutta Italia,allestire una sala prove e registrare un album.Nel 2007 abbiamo registrato L'"Audace Bianco Sporca il Resto".Abbiamo bussato un po' in giro per valutare le varie realtà produttive,trovando un etichetta indipendente La Fabbrica, di Bologna,che è anche la nostra agenzia di Booking.L’album è stato prodotto artisticamente da Amerigo Verardi.Lui è stata la prima persona che ha puntato su di noi,subito si è creata una bella affinità che dura tutt’ora.Anche
PSYCHOBABELE è stato realizzato da lui con la nostra nuova etichetta Pelagonia..A lui dobbiamo dire grazie!
- Il live è la vostra dimensione ideale, indossate maschere e offrite al vostro pubblico un vero e proprio spettacolo: come vi preparate e come vivete la vostra performance ?
L’aspetto teatrale è uno degli aspetti del nostro live…Abbiamo sempre voluto che i nostri spettacoli avessero un’intensità diversa dagli altri,volevamo creare una certa carica,e facciamo in modo che i nostri live diventino degli eventi.Queste performance si sono unite alla nostra musica in maniera naturale, sono frutto di riflessioni e ispirazioni.
- Le vostre recensioni impazzano sui blog, la vostra musica viene sezionata, scomposta e valutata da ogni sito: vi riscontrate nelle varie recensioni? c’è ancora qualcosa che non è stato detto?
Generalmente ci ritroviamo in quello che si è scritto su di noi,e ci rendiamo anche conto che non è molto facile recensire un nostro lavoro.Noi abbiamo la nostra identità e seguiamo la nostra direzione .Forse chi cerca di etichettarci sminuisce il nostro essere.Comunque siamo consci del percorso che abbiamo fatto,ma di certo non basta perché vogliamo ovviamente di più.Siamo una realtà della musica indipendente italiana.
- Quanto è importante per voi il parere della critica?
Leggiamo con piacere le nostre recensioni, positive o negative che siano, cercando di fare tesoro dei consigli che ci vengono dati.Naturalmente bisogna mantenere sempre una propria anima e non certo seguire,come delle bandiere,la direzione che ci viene consigliata.
La settimana prossima continueremo con l’intervista ai Leitmotiv..ecco quali sono le altre domande che ci avete consigliato di fare:
- Cosa condividete nella vita privata?
- Cosa fate quando non suonate?
- Come vedete il vostro futuro?
- Per le rubriche dei blognotesalento:consigliateci un libro-consigliateci un evento ed infine consigliateci un luogo del Salento che amate particolarmente.
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