12.3.11

AL CASTELLO CHAGALL DELLE MERAVIGLIE
















Forse la mia arte è un’arte insensata, un mercurio cangiante , un’anima azzurra che precipita sopra i miei quadri.Marc Chagall
Chagall delle meraviglie.Chagall sottosopra.Chagall e il sogno.E ancora, Chagall e il Mediterraneo , le vetrate, il teatro, le avanguardie.Non c’è aspetto dell’opera dell’artista bielorusso che non sia stato oggetto di studio, fascinazione di un pubblico che , come incantato dal suono ipnotico del nome, continua a gremire le sue mostre-tributo.Lo scorso anno poi, in cui ricorreva il venticinquesimo della sua morte, il numero delle manifestazioni è cresciuto a dismisura e i titoli citati in apertura non sono che un esempio di questo prolificare.
Di poco in ritardo anche Lecce e il suo castello parteciperanno all’evento,ospitando una mostra promossa dal centro livornese Guastalla, un tempo “semplice bottega d’arte”, oggi Casa Modigliani e galleria specializzata in arte grafica del Novecento.E proprio sull’opera grafica di Chagall si concentra “Il profeta dell’immaginario”, percorso tra gli inchiostri di 80 illustrazioni tratte dalla poco conosciuta “Trilogia”.
Nella fattispecie si tratta delle tavole realizzate per “Le anime morte” di Gogol, “Le Fable” per La Fointaine e la Bibbia;un incarico , quest’ultimo, talmente sentito dal pittore che nel 1931 decise di intraprendere un lungo viaggio tra l'Egitto e la Terra Santa, alla ricerca del senso profondo e delle radici della “terra promessa”.La sua terra.
La mostra copre una parabola cronologica di tre decenni, un periodo sufficientemente esteso per rintracciare i tratti distintivi del pittoricismo chagalliano come gli spazi che sfuggono alle leggi di gravità, il tratto dinamico della linea, le guglie delle sinagoghe, i mercati, le piazze,  i volti al limite del caricaturismo.A questi insiemi occorre, inoltre, intersecare la cultura popolare russa,l’ebraismo, le influenze dell’ambiente artistico parigino e l’incontro (fondamentale)con Ambroise Vollard,celebre collezionista e mercante d’arte,committente tra l’altro di gran parte delle opere in mostra.Risale al 1923, infatti,la notizia di un incontro tra i due.L’ambasciata giunge da uno scambio epistolare tra il pittore russo e l’amico Blaise Cendrars,che da Berlino (dove Chagall si era rifugiato dopo il litigio con Malevic) lo esorta a tornare tra gli Champs-Elysèes.Dopo un primo colloquio, Chagall inizia a lavorare sulle calcografie de “Les ames mortes”del conterraneo Gogol, anche se il volume vedrà la luce solo nel 1948 per le edizioni Tèriade. una lieve caligine avvolge i ritratti di Manilov,della famelica  koròbotischka,del bieco  Nodriov e Cicikov,protagonista del romanzo:vizi e virtù della società russa ai tempi dello zar sono pressoché radiografati in ritratti psicologici che completano la fervida penna di Gogol.
Da un velluto di inchiostri emergono anche gli animali delle fiabe de la Fointaine.I grandi problemi dell’esistenza umana, come la vita, la morte, l’amore, la follia, prendono vita per bocca de “Il lupo e l’agnello”, de “L’aquila e lo scarabeo”, con stupore e freschezza bambina.Per la Bibbia realizza 105 tavole: pur sentendo particolarmente il tema,Chagall non ritrae “eroi” senza macchia e senza peccato ,bensì personaggi impacciati,teneri,sorridenti,eterei, in una parola umani.La sola materia che incuriosiva il pittore.
di Valeria Raho
Fonte:quisalento.it

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...